Perché voterò NO al referendum popolare sul Testo di legge di riforma della Costituzione
I lavori parlamentari di questa riforma costituzionale dimostrano la miopia del Governo nell’imporre a questo Parlamento, delegittimato dalla Corte Costituzionale, una riforma che guarda agli interessi di parte nonchè per vantarsi di aver realizzato la rinforna della Costituzione.
Perché voterò NO al referendum popolare sul Testo di legge di riforma della Costituzione
– Un Parlamento di nominati non può arrogarsi il diritto di modificare la nostra Costituzione
Manca la volontà politica di combattere la corruzione
Con grande enfasi Matteo Renzi ha annunciato e fatto approvare dal Consiglio dei Ministri alcune “norme”, a suo dire, idonee a contrastare la corruzione.
Corruzione e nomina “fiduciaria” dei dirigenti pubblici
I giornali di ieri aprivano tutti con la notizia della “bufera” giudiziaria sulla sanità lombarda. Si scoprono sempre nuovi filoni di indagine con ampi squarci di malaffare. Inoltre, le indagini giudiziarie, recenti e meno recenti, investono politici e dirigenti.
Voto in Sicilia: verso il riscatto? Un’anteprima delle elezioni politiche del 2013?
Con l’elezione di Rosario Crocetta a governatore, la Sicilia sembra volere iniziare una diversa gestione amministrativa, meno scandalosa della precedente.
Da siciliano sono molto soddisfatto del voto espresso dai miei conterranei; io non ho votato perché da diversi anni non sono residente in Sicilia.
Mi sembrano segnali molto positivi sia la vittoria di Crocetta che il grande consenso ricevuto dal M5S. E’ significativo il dissenso, espresso anche con l’astensione dal voto, nei confronti del “sistema partitico”.
Nuova costituente per riallineare ai principi costituzionali democrazia e rappresentanza politica
Si discute molto sulle affinità tra Grecia ed Italia, ma solo con riguardo all’attuale crisi economica: allo spread, al rischio di default e via discorrendo.
Normalmente viene tralasciata un’altra affinità tra noi e la Grecia, per me molto importante e che sta a monte degli attuali gravi problemi economici e finanziari; si tratta della crisi di rappresentanza politica; su questa, le ultime elezioni per il rinnovo del parlamento greco dovrebbero illuminarci.
Lo scollamento tra cittadini e partiti/politici, che viene definita: “disaffezione dei cittadini alla politica”, “voto di protesta” o – erroneamente e da parte di rappresentanti istituzionali – “antipolitica”, è identico a quello che investe la Grecia dove, nonostante il ricorso anticipato alle urne e la gravissima situazione economica in cui versa, non si è stati capaci di formare un Governo.
La democrazia bloccata: una nuova costituente unica via d’uscita
A partire dagli anni 90 la nostra democrazia ha intrapreso un percorso di degrado irreversibile, principalmente per la mitridatizzazione, rispetto agli umori del paese, degli inossidabili uomini politici di casa nostra.
Sono state approvate, spesso con il consenso di tutti, norme volte a rendere il potere dei politici sempre più immune da responsabilità penale e/o amministrativa.
Passo dopo passo, sono state depotenziate le fattispecie penali dei delitti contro la pubblica amministrazione; sono stati disattesi fondamentali principi costituzionali; si sono consolidati meccanismi di conservazione del potere; si è assicurato ai partiti, per fini di parte, la nomina ed il controllo della dirigenza di tutte le branche dell’amministrazione pubblica.