Nuova costituente per riallineare ai principi costituzionali democrazia e rappresentanza politica

Si discute molto sulle affinità tra Grecia ed Italia, ma solo con riguardo all’attuale crisi economica: allo spread, al rischio di default e via discorrendo.
Normalmente viene tralasciata un’altra affinità tra noi e la Grecia, per me molto importante e che sta a monte degli attuali gravi problemi economici e finanziari; si tratta della crisi di rappresentanza politica; su questa, le ultime elezioni per il rinnovo del parlamento greco dovrebbero illuminarci.
Lo scollamento tra cittadini e partiti/politici, che viene definita: “disaffezione dei cittadini alla politica”, “voto di protesta” o – erroneamente e da parte di rappresentanti istituzionali – “antipolitica”, è identico a quello che investe la Grecia dove, nonostante il ricorso anticipato alle urne e la gravissima situazione economica in cui versa, non si è stati capaci di formare un Governo.
Su questo aspetto della rappresentanza politica, dobbiamo comprendere l’insegnamento della Grecia; individuarne le cause. Diversamente anche da noi vi è il rischio di ingovernabilità (o di inutilità del voto) anche dopo il ricorso alle urne, avvenga alla scadenza naturale del 2013 o prima.
Il nuovo Parlamento sarà ancora incapace di approvare le riforme istituzionali e della rappresentanza (in primo luogo dei partiti politici), necessarie al buon funzionamento dell’apparato governativo e amministrativo.
Per non ritrovarci nello stesso stato di stallo della Grecia, le vie da percorrere non sano tante né difficili da comprendere: i nostri concittadini, come quelli Greci, lo hanno capito bene e lo manifestano nelle sole modalità che gli sono consentite (astensione dal voto, apparente disfattismo, voto cd di protesta, ecc.).
I partiti – nonostante i chiarissimi segnali dell’elettorato – restano trincerati nelle loro torri eburnei; con leader di partito solo preoccupati di conservare il potere; incapaci di proporre e/o attuare le riforme della democrazia indispensabili e richieste da tutti i commentatori politici.
Gli italiani, coscienti di questo stato di cose, giustamente reagiscono come possono dando fiducia ai più accesi contestatori del “sistema”; altro che antipolitica, è l’unico modo rimasto di manifestare disappunto e dissenso contro il pluriennale arrembaggio dello Stato e delle sue risorse, da parte di soggetti senza scrupoli che negli anni sono riusciti a piegare le istituzioni alle loro bramosie di potere e neutralizzare i meccanismi “immunitari” predisposti a presidio del sistema democratico.
In questo stato di cose sono i cittadini che devono riappropriarsi delle Istituzioni con regole nuove.
Per far questo l’unico modo è formare una lista di candidati al di sopra di ogni sospetto, da proporre agli elettori nelle prossime elezioni politiche. E’ necessario che chi ha mostrato senso dello Stato, competenze tecniche e nessuna aspirazione di intraprendere una “carriera politica, si faccia avanti con urgenza e con la volontà di rendere un servizio alla Nazione.
Lancerei un appello a chi ha manifestato, in questi anni, le potenzialità culturali e di notorietà per una leadership: l’associazione Libertà e Giustizia; Beppe Grillo, l’attuale Presidente del Consiglio Mario Monti, I giornalisti Stella e Rizzo, il Prof. Giovanni Sartori, Marco Travaglio, Beppe Servegnini e le altre tante persone preparate e serie che apprezziamo quotidianamente.